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- PARTE I - La linea politica cittadina
- PARTE 2 - Le Politiche Sociali
- PARTE 3 - Pari opportunità, partecipazione e trasparenza.
- PARTE 4 - Un'idea per lo sviluppo economico.
- PARTE 5 - Agricoltura e Pesca
- PARTE 6 - Il Turismo
- PARTE 7 - Il Commercio
- PARTE 8 - I Giovani
- PARTE 9 - Beni ed Attività Culturali
- PARTE 10 - La Pubblica Istruzione
- PARTE 11 - Urbanistica
- PARTE 12 - L'ambiente
- PARTE 13 - Lavori Pubblici ed Infrastrutture
- PARTE 14 - Società Partecipate e Partecipazione
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POLITICHE SOCIALI
La persona al centro dell’azione amministrativa.
La città di tutti è la città dove i servizi sono organizzati sulla base di equità e giustizia, con l’attenzione prioritaria alle fasce più deboli e ai più deboli, qualsiasi possa essere la fragilità e la debolezza, alle famiglie, soprattutto in questo momento di crisi economica che rende incerto e precario, per molti, il futuro.
Sarà sostenuta una ”partecipazione dal basso”, ovvero ai tavoli della programmazione saranno chiamate le forze sociali e sindacali, il terzo settore, le associazioni, il volontariato, il privato con l’obiettivo comune di leggere insieme i bisogni, indicare le priorità e scegliere le modalità organizzative più idonee per assicurare risposte efficaci.
Si ribadisce inoltre che le persone provenienti da altri paesi, sempre nel rispetto delle leggi, hanno diritto di mettere radici, di abitare, di avere risposte ai bisogni fondamentali sulla base della comune appartenenza umana.
Politiche del lavoro
La drammatica situazione in cui molti cittadini sono costretti dalla crisi economica che ha investito anche i nostro territori e che, seppur sul fronte finanziario sembra aver superato la fase più critica, deve ancora dispiegare i suoi dolorosi effetti sul fronte occupazionale, impegna il governo della città ad adottare tutte le misure utili a sostenere il reddito delle fasce più deboli della popolazione:
- istituire un fondo sociale per la realizzazione di politiche attive del lavoro che possano tradursi in effettive opportunità di occupazione per i beneficiari (borse lavoro per la realizzazione di tirocini formativi presso aziende del territorio), giocare un ruolo attivo e propositivo nei confronti degli Enti sovraordinati (Provincia e Regione) titolari delle competenze (e delle relative risorse economiche del Fondo Sociale Europeo) in materia di formazione affinché i tanti interventi formativi che vengono finanziati siano realmente corrispondenti ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende del territorio e possano dunque realmente migliorare le opportunità di occupazione di chi li frequenta, creare opportunità di lavoro attraverso le aziende municipalizzate riducendo gli affidamenti dei servizi all’esterno;
- vigilare, svolgendo un ruolo di garanzia, anche attraverso il dialogo e la collaborazione con le organizzazioni sindacali e di categoria, affinché la attuale situazione di crisi non si traduca in una diminuzione di attenzione rispetto al tema cruciale della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’integrazione socio-sanitaria
La nostra azione di governo, che è di solo indirizzo per la politica sanitaria, sarà comunque di stimolo forte e pressante su quelle che sono le criticità più evidenti della stessa.
Un’attenzione particolare sarà posta allo sviluppo della tecnologia del sistema locale sanitario per tutelare il diritto di ognuno di noi non solo di accedere ad un prestazione, ma anche alla possibilità che la stessa sia qualificata e sicura. Si interverrà inoltre per una drastica riduzione delle “liste di attesa” per riaffermare l’irrinunciabile diritto di ogni cittadino di accedere in tempi ragionevoli alle diverse prestazioni.
Anche in relazione a recenti orientamenti regionali sarà prioritario ripensare i servizi sociali all’interno di una gestione associata, a livello di ambito territoriale, dei servizi stessi nei modi e nelle forme che dovranno essere studiate e valutate e in riferimento ad eventuali nuove direttive regionali.
Vi sarà un dialogo costante con la sanità regionale per la definizione dei presidi ospedalieri nel territorio tralasciando ogni intenzione demagogica e campanilistica.
Le politiche educative e dell’infanzia.
Intendiamo rafforzare il percorso dello sviluppo e della promozione delle politiche educative, attraverso la realizzazione di un centro per l’infanzia con pasto e sonno per tentare di aumentare i posti di copertura di posti bambini della fascia di età 0-3 anni residente nella nostra città in considerazione dell’aumento del numero delle mamme lavoratrici.
L'Amministrazione Comunale non potrà non favorire l'integrazione sociale nei confronti delle famiglie che non sono nate nella città di Trani attraverso scambi culturali e conoscenza della storia della città.
Le Associazioni di Volontariato possono riunirsi in Consorzi già presenti nel territorio al fine di ottenere finanziamenti utili al perseguimento di tali scopi in sinergia con le istituzioni.
I diversamente abili.
Abbiamo il dovere di dare servizi e rendere le infrastrutture esistenti e future idonee per i soggetti disabili.
Occorre completare la eliminazione delle barriere architettoniche, attraverso la verifica della accessibilità per uffici, locali pubblici e spiagge.
Riteniamo importante effettuare la mappatura, la diffusione e il coordinamento di tutte le informazioni relative alle attività svolte dalle associazioni di volontariato che operano nel territorio, al fine di poter utilizzare a pieno i servizi offerti e inoltre pubblicizzare le diverse iniziative in coordinamento con gli enti sovraordinati Province e Comuni.
Politiche abitative.
Alle politiche abitative assegniamo priorità assoluta nel nostro programma: i trend in atto e i presumibili sviluppi futuri stanno progressivamente facendo emergere nuovi bisogni e aree di disagio abitativo, concentrate in segmenti sociali ben definiti: i lavoratori atipici, le famiglie monoreddito, gli anziani, i lavoratori in mobilità, gli studenti e gli immigrati. Rispetto a questa situazione, la via di intervento rappresentata dai sostegni finanziari alla domanda, nei termini per così dire “classici” dei contributi per l’affitto o delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, è utile ma non è sufficiente.
Il rischio è quello di rincorrere il mercato e assecondare la crescita dei prezzi, mentre per dare una risposta ai nuovi bisogni, occorre sviluppare politiche abitative sul versante dell’offerta. Crediamo perciò che occorra, da un lato, recuperare il ruolo pubblico monitorando la realizzazione dei programmi finalizzati all’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia sovvenzionata e convenzionata (canone concordato) e popolare dando impulso ad un’attività di coordinamento con l’IACP.
Accanto alle politiche di edilizia residenziale pubblica e sociale necessarie e doverose è da affrontare il tema dell’abitare anche nell’ottica di costruire quartieri dove si possa sperimentare una vicinanza tra nuclei familiari capaci di generare il gusto della condivisione, dove sperimentare relazioni vive e solidali, e attraverso l’azione dei privati, portare beneficio sia in termini di vivibilità urbana, sia come motore di una nuova sensibilità del mercato edilizio.
Immigrazione
E’ un fenomeno irreversibile che non si può negare e che ci pone di fronte ad una grande sfida e ad una grande opportunità, che comporta uno scatto in avanti, culturale e sociale, per governarlo e gestirlo. Per far questo va detto intanto che la legge Bossi-Fini, le campagne mediatiche, il legame immigrazione-insicurezza determinano una visione distorta del problema. Nel nostro paese l’immigrazione è un problema perché la legge che la regola la riduce ad una questione di controlli e autorizzazioni creando irregolarità e clandestinità tra i migranti e alimentando diffidenze, sospetti, paure le più torbide insicurezze dei cittadini italiani.
Intendiamo riqualificare i servizi volti all’accoglienza degli immigrati, creando un centro di accoglienza ed uno sportello informativo.
Inoltre intendiamo potenziare l’attività di mediazione interculturale che giocherà anche il ruolo di Osservatorio comunale per l’integrazione dei nuovi cittadini; promuovere “un momento condiviso di accoglienza ed integrazione” per cui quando l’immigrato richiede la residenza abbia un colloquio formativo sui suoi diritti e doveri e sulla conoscenza dei meccanismi di funzionamento dei vari servizi locali della pubblica amministrazione; istituire una anagrafe delle professionalità presenti nella popolazione degli immigrati sul territorio comunale; sviluppare la mediazione interculturale economica.
Anziani
Gli anziani hanno bisogno di politiche assistenziali domiciliari efficaci e di servizi ed interventi in grado di reimmetterli in un circuito di relazioni per sconfiggere la solitudine. Ci proponiamo di avviare un percorso di riqualificazione dell’attuale centro ricreativo di Villa Guastamacchia rendendolo più idoneo con la realizzazione di iniziative socio-culturali e di animazione coinvolgendo il terzo settore e le associazioni del territorio.
La nascita di un Osservatorio della condizione anziana, con sede a Villa Guastamacchia, è condizione indispensabile perché la conoscenza favorisca le risposte adeguate. Il bonus-anziani e il Servizio Assistenza Domiciliare mirano a garantire la permanenza dell’anziano al proprio domicilio come lo stesso contributo per le badanti. Risposte che, in parte consolidate, trovano nel mondo dell’associazionismo un importante contributo.
Un discorso specifico merita la Casa di Riposo Vittorio Emanuele II che potrebbe diventare una struttura attrezzata per anziani e per non auto sufficienti con investimenti per l’adeguamento della sede e del personale e la collaborazione del mondo dell’associazionismo.
Riteniamo inoltre opportuno creare uno sportello unico di accesso per tutti i servizi socio-assistenziali e di supporto nelle pratiche burocratiche e nella risoluzione delle problematiche che presentano.
Sensibilizzare e collaborare con tutti i soggetti abilitati perché si facciano promotori della formazione delle badanti e per la istituzione di un albo di badanti certificate.
Promuovere le relazioni sociali e gli scambi culturali tra anziani e giovani attraverso la ulteriore valorizzazione delle tante strutture civiche presenti sul territorio.
La persona al centro dell’azione amministrativa.
La città di tutti è la città dove i servizi sono organizzati sulla base di equità e giustizia, con l’attenzione prioritaria alle fasce più deboli e ai più deboli, qualsiasi possa essere la fragilità e la debolezza, alle famiglie, soprattutto in questo momento di crisi economica che rende incerto e precario, per molti, il futuro.
Sarà sostenuta una ”partecipazione dal basso”, ovvero ai tavoli della programmazione saranno chiamate le forze sociali e sindacali, il terzo settore, le associazioni, il volontariato, il privato con l’obiettivo comune di leggere insieme i bisogni, indicare le priorità e scegliere le modalità organizzative più idonee per assicurare risposte efficaci.
Si ribadisce inoltre che le persone provenienti da altri paesi, sempre nel rispetto delle leggi, hanno diritto di mettere radici, di abitare, di avere risposte ai bisogni fondamentali sulla base della comune appartenenza umana.
Politiche del lavoro
La drammatica situazione in cui molti cittadini sono costretti dalla crisi economica che ha investito anche i nostro territori e che, seppur sul fronte finanziario sembra aver superato la fase più critica, deve ancora dispiegare i suoi dolorosi effetti sul fronte occupazionale, impegna il governo della città ad adottare tutte le misure utili a sostenere il reddito delle fasce più deboli della popolazione:
- istituire un fondo sociale per la realizzazione di politiche attive del lavoro che possano tradursi in effettive opportunità di occupazione per i beneficiari (borse lavoro per la realizzazione di tirocini formativi presso aziende del territorio), giocare un ruolo attivo e propositivo nei confronti degli Enti sovraordinati (Provincia e Regione) titolari delle competenze (e delle relative risorse economiche del Fondo Sociale Europeo) in materia di formazione affinché i tanti interventi formativi che vengono finanziati siano realmente corrispondenti ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende del territorio e possano dunque realmente migliorare le opportunità di occupazione di chi li frequenta, creare opportunità di lavoro attraverso le aziende municipalizzate riducendo gli affidamenti dei servizi all’esterno;
- vigilare, svolgendo un ruolo di garanzia, anche attraverso il dialogo e la collaborazione con le organizzazioni sindacali e di categoria, affinché la attuale situazione di crisi non si traduca in una diminuzione di attenzione rispetto al tema cruciale della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’integrazione socio-sanitaria
La nostra azione di governo, che è di solo indirizzo per la politica sanitaria, sarà comunque di stimolo forte e pressante su quelle che sono le criticità più evidenti della stessa.
Un’attenzione particolare sarà posta allo sviluppo della tecnologia del sistema locale sanitario per tutelare il diritto di ognuno di noi non solo di accedere ad un prestazione, ma anche alla possibilità che la stessa sia qualificata e sicura. Si interverrà inoltre per una drastica riduzione delle “liste di attesa” per riaffermare l’irrinunciabile diritto di ogni cittadino di accedere in tempi ragionevoli alle diverse prestazioni.
Anche in relazione a recenti orientamenti regionali sarà prioritario ripensare i servizi sociali all’interno di una gestione associata, a livello di ambito territoriale, dei servizi stessi nei modi e nelle forme che dovranno essere studiate e valutate e in riferimento ad eventuali nuove direttive regionali.
Vi sarà un dialogo costante con la sanità regionale per la definizione dei presidi ospedalieri nel territorio tralasciando ogni intenzione demagogica e campanilistica.
Le politiche educative e dell’infanzia.
Intendiamo rafforzare il percorso dello sviluppo e della promozione delle politiche educative, attraverso la realizzazione di un centro per l’infanzia con pasto e sonno per tentare di aumentare i posti di copertura di posti bambini della fascia di età 0-3 anni residente nella nostra città in considerazione dell’aumento del numero delle mamme lavoratrici.
L'Amministrazione Comunale non potrà non favorire l'integrazione sociale nei confronti delle famiglie che non sono nate nella città di Trani attraverso scambi culturali e conoscenza della storia della città.
Le Associazioni di Volontariato possono riunirsi in Consorzi già presenti nel territorio al fine di ottenere finanziamenti utili al perseguimento di tali scopi in sinergia con le istituzioni.
I diversamente abili.
Abbiamo il dovere di dare servizi e rendere le infrastrutture esistenti e future idonee per i soggetti disabili.
Occorre completare la eliminazione delle barriere architettoniche, attraverso la verifica della accessibilità per uffici, locali pubblici e spiagge.
Riteniamo importante effettuare la mappatura, la diffusione e il coordinamento di tutte le informazioni relative alle attività svolte dalle associazioni di volontariato che operano nel territorio, al fine di poter utilizzare a pieno i servizi offerti e inoltre pubblicizzare le diverse iniziative in coordinamento con gli enti sovraordinati Province e Comuni.
Politiche abitative.
Alle politiche abitative assegniamo priorità assoluta nel nostro programma: i trend in atto e i presumibili sviluppi futuri stanno progressivamente facendo emergere nuovi bisogni e aree di disagio abitativo, concentrate in segmenti sociali ben definiti: i lavoratori atipici, le famiglie monoreddito, gli anziani, i lavoratori in mobilità, gli studenti e gli immigrati. Rispetto a questa situazione, la via di intervento rappresentata dai sostegni finanziari alla domanda, nei termini per così dire “classici” dei contributi per l’affitto o delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, è utile ma non è sufficiente.
Il rischio è quello di rincorrere il mercato e assecondare la crescita dei prezzi, mentre per dare una risposta ai nuovi bisogni, occorre sviluppare politiche abitative sul versante dell’offerta. Crediamo perciò che occorra, da un lato, recuperare il ruolo pubblico monitorando la realizzazione dei programmi finalizzati all’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia sovvenzionata e convenzionata (canone concordato) e popolare dando impulso ad un’attività di coordinamento con l’IACP.
Accanto alle politiche di edilizia residenziale pubblica e sociale necessarie e doverose è da affrontare il tema dell’abitare anche nell’ottica di costruire quartieri dove si possa sperimentare una vicinanza tra nuclei familiari capaci di generare il gusto della condivisione, dove sperimentare relazioni vive e solidali, e attraverso l’azione dei privati, portare beneficio sia in termini di vivibilità urbana, sia come motore di una nuova sensibilità del mercato edilizio.
Immigrazione
E’ un fenomeno irreversibile che non si può negare e che ci pone di fronte ad una grande sfida e ad una grande opportunità, che comporta uno scatto in avanti, culturale e sociale, per governarlo e gestirlo. Per far questo va detto intanto che la legge Bossi-Fini, le campagne mediatiche, il legame immigrazione-insicurezza determinano una visione distorta del problema. Nel nostro paese l’immigrazione è un problema perché la legge che la regola la riduce ad una questione di controlli e autorizzazioni creando irregolarità e clandestinità tra i migranti e alimentando diffidenze, sospetti, paure le più torbide insicurezze dei cittadini italiani.
Intendiamo riqualificare i servizi volti all’accoglienza degli immigrati, creando un centro di accoglienza ed uno sportello informativo.
Inoltre intendiamo potenziare l’attività di mediazione interculturale che giocherà anche il ruolo di Osservatorio comunale per l’integrazione dei nuovi cittadini; promuovere “un momento condiviso di accoglienza ed integrazione” per cui quando l’immigrato richiede la residenza abbia un colloquio formativo sui suoi diritti e doveri e sulla conoscenza dei meccanismi di funzionamento dei vari servizi locali della pubblica amministrazione; istituire una anagrafe delle professionalità presenti nella popolazione degli immigrati sul territorio comunale; sviluppare la mediazione interculturale economica.
Anziani
Gli anziani hanno bisogno di politiche assistenziali domiciliari efficaci e di servizi ed interventi in grado di reimmetterli in un circuito di relazioni per sconfiggere la solitudine. Ci proponiamo di avviare un percorso di riqualificazione dell’attuale centro ricreativo di Villa Guastamacchia rendendolo più idoneo con la realizzazione di iniziative socio-culturali e di animazione coinvolgendo il terzo settore e le associazioni del territorio.
La nascita di un Osservatorio della condizione anziana, con sede a Villa Guastamacchia, è condizione indispensabile perché la conoscenza favorisca le risposte adeguate. Il bonus-anziani e il Servizio Assistenza Domiciliare mirano a garantire la permanenza dell’anziano al proprio domicilio come lo stesso contributo per le badanti. Risposte che, in parte consolidate, trovano nel mondo dell’associazionismo un importante contributo.
Un discorso specifico merita la Casa di Riposo Vittorio Emanuele II che potrebbe diventare una struttura attrezzata per anziani e per non auto sufficienti con investimenti per l’adeguamento della sede e del personale e la collaborazione del mondo dell’associazionismo.
Riteniamo inoltre opportuno creare uno sportello unico di accesso per tutti i servizi socio-assistenziali e di supporto nelle pratiche burocratiche e nella risoluzione delle problematiche che presentano.
Sensibilizzare e collaborare con tutti i soggetti abilitati perché si facciano promotori della formazione delle badanti e per la istituzione di un albo di badanti certificate.
Promuovere le relazioni sociali e gli scambi culturali tra anziani e giovani attraverso la ulteriore valorizzazione delle tante strutture civiche presenti sul territorio.